venerdì 3 novembre 2017

Recensione - Lo strano caso dell'apprendista libraia



 Buon pomeriggio a tutti, Eclettici!


Come vanno le vostre letture? In questo periodo io non trovo nulla che mi soddisfi, quindi mi sono messa a leggere Shining, perché il Re per me è sempre una garanzia! 

Nella recensione di oggi vi presento il romanzo d'esordio di Deborah Meyler, edito da Garzanti: Lo strano caso dell'apprendista libraia. 






TRAMA

Esme ama ogni angolo di New York, e soprattutto quello che considera il suo posto speciale: La Civetta, una piccola libreria nell'Upper West Side. Un luogo magico in cui si narra che Pynchon ami passare i pomeriggi d'inverno e che nasconde insoliti tesori, come una prima edizione del Vecchio e il mare di Hemingway. Ed è lì che il destino decide di sorriderle quando sulla vetrina vede appeso un cartello: cercasi libraia. È l'occasione che aspettava, il lavoro di cui ha tanto bisogno. Perché a soli ventitré anni è incinta e non sa cosa fare: il fidanzato Mitchell l'ha lasciata prima che potesse parlargli del bambino. Ma Esme non ha nessuna idea di come funzioni una libreria. Per fortuna ad aiutarla ci sono i suoi curiosi colleghi: George, che crede ancora che le parole possano cambiare il mondo; Mary, che ha un consiglio per tutti; David e il suo sogno di fare l'attore. Poi c'è Luke, timido e taciturno, che comunica con lei con le note della sua chitatra. Sono loro a insegnarle la difficile arte di indovinare i desideri dei lettori: Il Mago di Oz può salvare una giornata storta, Il giovane Holden fa vedere le cose da una nuova prospettiva e tra le opere di Shakespeare si trova sempre una risposta per ogni domanda. E proprio quando Esme riesce di nuovo a guardare al futuro con fiducia, la vita la sorprende ancora: Mitchell viene a sapere del bambino e vuole tornare con lei. Esme si trova davanti a un bivio: non sa più se è quello che vuole davvero...


Il mio parere

 
Comincio dal titolo, la cui scelta mi lascia perplessa: giunta alla fine, posso affermare con certezza che non c'è nessuno “strano caso” che coinvolge l'apprendista libraia. Ecco, se lo si cambiasse in “caso umano” allora sarebbe azzeccato. Non sono proprio riuscita ad entrare in sintonia con la protagonista, che a ventitré anni è di un'ingenuità imbarazzante e spesso ragiona in modo molto immaturo.



Esme Garland è a New York perché ha ricevuto una borsa di studio per un dottorato in storia dell'arte, alla Columbia University. Ha pochi amici, tra cui la vicina di casa Stella e un paio di compagni di corso, e un ragazzo, Mitchell van Leuven. Potrei star qui ore ad elencare i motivi per cui quest'uomo non è adatto a lei (né a nessun'altra): volubile, egoista, egocentrico, si comporta spesso e volentieri da bambino viziato e tratta Esme come se fosse il suo cagnolino; la tradisce sotto i suoi stessi occhi e la umilia in più di un'occasione. 

(Qui trovate alcune conversazioni corredate di commento)
 

Tuttavia la ragazza non batte ciglio, nemmeno quando scopre di aspettare un figlio da lui: lo ama e fa di tutto per assecondarlo, finché Mitchell non ammette di non volere il bambino. Allora Esme lo allontana e si rifugia nello studio e nel lavoro appena trovato, come aiutante nella libreria la Civetta. Il negozio appartiene a George, un uomo eccentrico e gentile, che ha fatto dei libri la sua vita. Lui e Luke, l'altro commesso della libreria, aiutano spesso Esme durante la gravidanza e le insegnano il mestiere, con pazienza e passione.



Lo stile dell'autrice è scorrevole e gradevole da leggere. Sfortunatamente alcuni dialoghi sembrano senza senso, o sono talmente ingarbugliati da creare solo confusione nel lettore. I capitoli vengono spesso interrotti bruscamente, senza creare continuità tra le scene narrate. Inoltre, il romanzo non ha una vera e propria conclusione, e ciò mi fa pensare che l'autrice abbia lasciato il finale aperto per (forse) scrivere un sequel.



Una delle poche cose che salverei del libro sono le ambientazioni: mi sono piaciute molto le descrizioni della libreria e di New York, si intuisce subito che l'autrice le conosce bene. Ho apprezzato la varietà di personaggi che ha presentato, gli abitudinari della libreria, e i venditori con cui Esme ha a che fare. Molto bella anche la cover. 
 

Sommando pro e contro, assegno due bollini su cinque. 
 

* * *


 
Autore: Deborah Meyler

Titolo: Lo strano caso dell'apprendista libraia

Titolo originale: The bookstore

Editore: Garzanti

Prezzo
: 16,40 euro (ed. kindle 4,49)

Pagine: 348 



Voto: 2/5



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Citazione preferita

Tutte le parole fuori controllo dell'universo, parlate, scritte o inviate, che si vorrebbero risucchiare o far dimenticare per sempre, quelle che causano guerre, quelle che causano morte, odio e sofferenza per migliaia di persone, tutte quelle: dovremmo pentirci anche di un "ti amo"? E' solo una debolezza, l'amore?


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