sabato 16 dicembre 2017

Recensione - Shining



In fondo alla stanza c'era uno specchio, e in fondo alla sua cavità argentea apparve un'unica parola simile a un fuoco verde, e la parola era: REDRUM.

 

Buonasera a tutti, miei cari Eclettici
 

Lo so, è da tanto che non aggiorno, ma ho avuto un mese super impegnativo e, tra una cosa e l'altra, il tempo per leggere è stato (ahimé) troppo poco.

Torno ora alla carica con la recensione dell'ultimo libro che sono riuscita a terminare nonostante i mille impegni: Shining, di Stephen King.



Questa volta ho fatto una specie di esperimento letterario: ho letto in simultanea la versione italiana e quella spagnola (così, nel frattempo, ho anche ripassato la lingua), per confrontare le traduzioni. Vi esporrò le mie deduzioni alla fine, ora partiamo dalla trama.
 



Shining è uno dei primi romanzi scritti da Stephen King, dal quale Stanley Kubrick ha tratto ispirazione per l'omonimo film. Tutto ha inizio quando Jack Torrance, un ex insegnante di letteratura, si trasferisce con la famiglia, composta dalla moglie Wendy e dal figlio Danny, all'Overlook hotel, in Colorado.



Jack è stato assunto come guardiano per il periodo invernale, non prima, però, di essere messo al corrente di due fatti importanti: il probabile lungo isolamento a causa delle nevicate e la cruenta storia dell'albergo. Il direttore gli rivela, suo malgrado, che molti fatti di cronaca riguardanti l'Overlook sono stati abilmente insabbiati per conservarne il prestigio. Jack viene così a conoscenza della sorte toccata al precedente custode, che si è ucciso, dopo aver brutalmente assassinato la moglie e le due figlie.

Nonostante tutto, egli decide di accettare il posto, a causa della propria disperata situazione economica e si reca all'hotel con la moglie e il figlio.



Quest'ultimo, Danny, è un bambino strano, sotto molti punti di vista: possiede, infatti, una sorta di “aura” (the shining), come la definisce Dick Hallorann, il cuoco dell'albergo. Questo dono innato permette a Danny di percepire i pensieri o le intenzioni di chi lo circonda e avere delle “visioni”, sempre grazie a Tony, un'entità misteriosa che solo Danny riesce a captare. Anche Hallorann ha questa dote e, come aveva fatto Tony in precedenza, mette in guardia Danny contro l'hotel e tutto ciò che contiene: in passato sono accaduti degli episodi spiacevoli e, se per caso dovesse accorgersi di qualcosa di anomalo, gli raccomanda di non preoccuparsi perché nulla può nuocergli. Non fisicamente, perlomeno. 


A volte chi possiede l'aura è in grado di vedere cose che devono ancora succedere e io credo che talvolta riesca a vedere cose che sono già accadute.




Inizia così la permanenza della famiglia Torrance all'Overlook hotel, costeggiata da incidenti e fatti sinistri che si susseguono giorno dopo giorno. Il cattivo presentimento che era sorto in Danny con l'avvertimento di Tony si acuisce man mano che i mesi passano, finché la presenza che regna nell'hotel non rivela il suo vero volto. 


Tante cose, all'Overlook, sembravano sogni. [...] Perché all'Overlook le cose continuavano a esistere. All'Overlook esisteva un tempo unico e indivisibile. [...] All'Overlook tutte le cose sembravano animate da una sorta di vita propria. 




I personaggi che l'autore presenta nel corso della storia sono essenzialmente quattro: Jack, Wendy, Danny e Hallorann. King dipinge un ritratto a tutto tondo per ciascuno di loro, soffermandosi sulla loro storia passata, sui fatti più importanti della loro vita, analizzando la loro psiche e le loro azioni come un medico farebbe con i propri pazienti.



Dei quattro, quello che più mi ha colpito è Jack. Segnato dall'infanzia difficile e dal rapporto violento con il padre, Torrance ha un carattere irascibile, impulsivo, che spesso sfocia in episodi violenti. E' un ex alcolista, licenziato dalla scuola dove insegnava per aver picchiato uno studente. Il lavoro all'Overlook, quindi, è la sua ultima occasione: sia in ambito lavorativo, che per la sua vena creativa. Vuole sfruttare il periodo di isolamento dal resto del mondo per completare un'opera letteraria a cui sta lavorando da tempo: ha sempre sognato di trasformare la sua passione per la scrittura in un vero e proprio lavoro, ma da quale anno è vittima di un blocco che non riesce a superare. Questo, sommato alle difficoltà derivate dalla rinuncia all'alcol, lo porta ad avere atteggiamenti autodistruttivi e pensieri violenti, arrivando perfino a far del male al figlio. E' un personaggio ben caratterizzato, verso il quale sono riuscita a provare empatia, cosa che purtroppo non posso dire di Wendy e Danny.



 


L'intreccio è un crescendo di suspence e tensione, anche se ho trovato il ritmo della narrazione piuttosto lento. L'autore punta molto sull'analisi psicologica dei personaggi, più che a raccontare i fatti di cui sono protagonisti. Avrei eliminato alcune descrizioni, per il resto apprezzo, come sempre, lo stile preciso e inimitabile di King.



Un altro particolare che mi ha colpito: l'autore cita spesso il racconto di E. A. Poe, La maschera della Morte Rossa (The Masque of the Red Death), paragonando la Morte Rossa all'Overlook hotel, una presenza malvagia che ne impregna ogni angolo e che ne controlla gli abitanti. L'albergo ha una volontà propria e mira ad impadronirsi degli ospiti, far loro compiere azioni mostruose.



Per concludere, un piccolo commento sulla traduzione. Avendo letto anche la versione spagnola, posso dire che quella italiana ha parecchi punti a sfavore: per prima cosa, la presenza di numerosi refusi, e, in secondo luogo, la poca accuratezza sulla scelta del lessico. Nel film di Kubrick, “the shining” era stato tradotto come “la luccicanza”, un termine azzeccato quanto quello spagnolo, “el esplendor”. Nella versione italiana più recente, invece, “the shining” viene tradotto con “l'aura”: in questo modo si perde il significato originario, che si riferiva al dono di Danny come a un qualcosa che brilla in lui, una sorta di luce che lo fa “splendere”.



Per questo, alla versione italiana non posso dare più di tre stelle. Vi consiglio comunque di leggere questo libro, magari in lingua originale, che sicuramente merita di più!



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Autore: Stephen King

Titolo: Shining

Titolo originale: The Shining

Editore: Bompiani

Prezzo
: 14,00 euro (ed. kindle 7,99)

Pagine: 592 




Voto: 3/5





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A un estraneo si può sfuggire, ma non si può sfuggire a se stessi.



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