Cari Eclettici, ben trovati!
Questo mese la rubrica dedicata ai classici ci porta a scoprire Dieci
piccoli indiani, un romanzo
giallo firmato da una delle più celebri rappresentanti della
letteratura inglese: Agatha Christie.
Il titolo di questo libro è stato
cambiato varie volte nel corso degli anni: inizialmente definito
razzista (il titolo originale sarebbe Ten
little niggers, Dieci piccoli
negretti), è stato modificato in Ten
little indians, Dieci piccoli
indiani, e in seguito in ...and then there were
none, ...e alla fine non rimase
nessuno.
Ma
perché il titolo è così fondamentale? Perché tutto ruota attorno
ad una poesia, una filastrocca infantile che funge da perno per
l'intera opera. Nella poesia troviamo dieci figure, negretti o
indiani come si voglia chiamarli, che muoiono uno dopo l'altro, una
successione violenta che termina appunto con “e alla fine non
rimase nessuno”.
Quindi, a rigor di logica, se nel titolo si vuole
scrivere “indiani”, anziché “negretti”, si dovrebbe adattare
anche la poesia. Invece alcune edizioni, intitolate Dieci
piccoli indiani, presentano
all'interno riferimenti ai “negretti”
dell'edizione originale, creando confusione nel lettore. Le case editrici dovrebbero prestare più attenzione a questi particolari, a mio avviso.
Passiamo
alla trama. L'autrice introduce i protagonisti
uno per uno, descrivendoli e aggiungendo poco alla volta dei
riferimenti al loro passato, non sempre immacolato.
Un giudice in
pensione, una giovane insegnante, un'acida zitella, un ragazzo ricco,
un mercenario senza scrupoli, un generale, un medico, un
investigatore sotto copertura, due domestici zelanti: tutti loro
vengono contattati da un certo signor, o una certa signora, Owen,
che li invitano a trascorrere del tempo nel luogo più discusso del
tempo, Nigger Island. Quest'isola è stata più volte oggetto di
pettegolezzi sui giornali, ma nessuno in realtà conosce i
proprietari, né l'ha mai visitata.
Una
volta giunto a destinazione, questo gruppo così
disomogeneo fa un'agghiacciante scoperta: una voce misteriosa,
proveniente da chissà dove nella casa, li chiama per nome ad uno ad
uno, e li accusa di crimini passati rimasti impuniti.
Questa
sentenza deliberata provoca non poco scompiglio nella compagnia. Gli
uomini si incaricano di perlustrare la casa e l'isola, alla ricerca
del responsabile, ma scoprono che, in primo luogo, la voce misteriosa
era stata precedentemente incisa su un nastro, e che, in secondo
luogo, nessuno di loro avrebbe potuto lasciare l'isola nei giorni a
seguire, a causa del maltempo.
Spaventati
anche dalla morte improvvisa di due di loro, i personaggi iniziano ad
avanzare sospetti, ad analizzare la situazione alla ricerca di una
via di fuga. Le morti si susseguono, proprio come nella poesia che
ciascuno di loro ha trovato nella propria stanza, e le coincidenze si
fanno sempre più allarmanti. Delle dieci statuette presenti sulla
tavola la prima sera, ora ne rimangono otto.
Che la mente crudele che
ha architettato tutto ciò si trovi in realtà in mezzo a loro? Che sia
proprio uno di loro l'artefice di quel gioco diabolico?
Dieci
piccoli indiani è uno dei miei
romanzi gialli preferiti. Lo rileggo una volta l'anno, nonostante
ormai sappia a memoria alcuni brani e, ovviamente, chi è il
colpevole.
Vi svelo un indizio: non è il maggiordomo. È una persona
insospettabile, e di sicuro arriverete quasi alla fine senza aver
ancora capito di chi si tratta.
Agatha Christie è una vera maestra
del giallo: delinea un intreccio che sembra semplice in apparenza, ma
che, in realtà, è più intricato di un cespuglio di rovi.
Ciascun
personaggio ha alle spalle un crimine violento, la responsabilità di
aver tolto la vita ad un altro essere umano. Se alcuni di loro lo
ammettono senza battere ciglio, altri si rifiutano di confessare e
altri ancora sostengono di aver agito nel rispetto assoluto della
legge. Le giustificazioni non valgono poi molto, se si pensa al
carnefice che li attende nell'ombra, pronto a braccarli come una
fiera in cerca di vendetta.
Al
di là della narrazione, ho apprezzato molto l'intreccio,
sapientemente costruito e calcolato, con la filastrocca come filo
conduttore e chiave di lettura dell'intero romanzo.
Da
questo libro sono stati tratti molti film e serie tv. Quella che vi
consiglio è la più recente (2015), una miniserie della BBC composta
da due puntate, che vede come protagonisti alcuni volti noti del
cinema, come Charles Dance e Douglas Booth.
L'appuntamento con i classici della letteratura torna il mese prossimo, non mancate!
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