mercoledì 7 giugno 2017

The Giver - Recensione



L'Accoglitore deve avere una qualità che sono incapace di 
descrivere e perfino di comprendere. 
La capacità di vedere oltre.

  


Buongiorno a tutti, miei cari Eclettici!

Il libro che vi presento oggi è The Giver, di Lois Lowry. Primo di una quadrilogia, The Giver ha riscosso molto successo in tutto il mondo, qualcosa come undici milioni di copie vendute, e nel 2014 è diventato anche un film, diretto da Phillip Noyse.

The Giver racconta la storia di Jonas, un ragazzo di dodici anni che vive in un mondo del futuro, formato da comunità isolate tra loro. All'interno di ogni comunità sono stabilite delle regole ferree, che riguardano ogni ambito della vita dei cittadini, e punizioni esemplari per chi trasgredisce. Nessuno può uscire di notte, devono esprimersi tutti in modo preciso per evitare incomprensioni, hanno orari stabiliti con rigore per ogni attività.
La comunità è formata dalle singole unità familiari, composte da una coppia di genitori e un paio di figli, e sarebbe tutto normale, se non fosse che nessuno dei genitori è in realtà il vero genitore biologico dei figli che cresce. Chi desidera dei figli, o un compagno, deve fare un'apposita richiesta al Consiglio degli Anziani (una sorta di governo) il quale, dopo un'attenta esaminazione, assegna al richiedente il figlio, o il partner, più adatto alle esigenze. 

 *

- Non possiamo permettere che ciascuno faccia delle scelte per conto proprio -.
- Non sarebbe sicuro? - suggerì il Donatore.
- Assolutamente no - disse Jonas, convinto. - Che accadrebbe se fosse permesso scegliere il proprio compagno? E se la scelta si rivelasse sbagliata? O se...- proseguì, quasi ridendo per l'assurdità dell'idea - se fosse permesso scegliere il proprio lavoro? -.
- Inquietante, vero? -.
Jonas ridacchiò. - Altroché. Neanche riesco a immaginarmelo. Dobbiamo proteggere la gente dalle scelte sbagliate -.
- E' più sicuro -.
- Sì - concordò Jonas. - Molto più sicuro -.

 *

Nei primi capitoli, l'autrice descrive e spiega i vari aspetti della comunità in cui vive Jonas. Per preservare il mondo e porre fine ai conflitti, è stata fatta una scelta drastica: l'Uniformità. Con questo concetto si definisce il controllo che gli Anziani esercitano su ogni aspetto della vita della comunità e anche sul clima, reso immutabile per evitare danni alle coltivazioni.

La vita di Jonas è scandita dagli orari della scuola e del volontariato, finché arriva il suo dodicesimo compleanno e, durante la Cerimonia nella quale ad ogni ragazzo viene assegnato il lavoro che dovrà svolgere in futuro, riceve una sorpresa inaspettata. Il Consiglio degli Anziani lo ha scelto come prossimo Accoglitore di Memorie: da quel giorno in avanti, dovrà allenarsi duramente e non rivelare a nessuno ciò che imparerà. 


Il vecchio gli rivolse un cenno. Appariva esausto e rattristato.
- Signore? - chiese Jonas, timidamente. - Pensavo che fosse lei l'Accoglitore di Memorie, ma ha detto che ora lo sono io. Come posso chiamarla, allora? -.
L'uomo, che era tornato a sedersi comodamente in poltrona, mosse le spalle come per scacciare un crampo. Sembrava sfinito.
- Chiamami il Donatore - rispose.

*

Nel tempo che trascorrerà con il suo mentore, l'anziano Accoglitore che con l'arrivo di Jonas è diventato Donatore, il ragazzo verrà a conoscenza di concetti e memorie che appartengono alle generazioni passate e che l'Accoglitore ha il difficile compito di preservare, per proteggere la comunità. I cittadini, infatti, vivono la loro vita sotto una specie di campana di vetro: con la scusa di proteggersi da ogni genere di sofferenza e per evitare le disuguaglianze, ogni differenza è stata combattuta e cancellata, e le emozioni tenute sotto stretto controllo grazie a dei farmaci speciali.
Jonas non si rende conto di questa mancanza di libertà imposta con la forza, finché il Donatore non gli trasmette le prime memorie. Grazie ad esse, capisce che il mondo nel quale vive è crudele e non permette a nessuno di vivere davvero. I cittadini non sanno cosa significa soffrire, ma non sono nemmeno capaci di amare.

Un giorno, dopo aver assistito ad un'ingiustizia intollerabile, il giovane protagonista dovrà fare una scelta: lasciare le cose come stanno, o lottare contro tutto ciò che gli è stato insegnato fin dalla nascita. Il futuro è nelle sue mani, quale sarà la scelta di Jonas? 


- Jonas, durante l'allenamento conoscerai il dolore. Dolore fisico -.
La paura si fece strada dentro Jonas.
- Tu non l'hai mai provato. [...] Dovrai affrontare un dolore ignoto, a noi incomprensibile, perché al di fuori della nostra esperienza. [...] Per affrontarlo ti servirà un coraggio illimitato. Noi non abbiamo modo di prepararti a questa prova, però abbiamo la certezza che tu sia coraggioso -.
Ma Jonas non si sentiva affatto coraggioso. Non in quel momento. 

 

Tutto sommato, il libro mi è piaciuto. C'è un però, che mi ha portato a dargli un voto non proprio lusinghiero e che di seguito vi espongo. Nonostante l'idea di fondo sia di sicuro geniale e interessante, è davvero troppo poco sviluppata. Dopo aver visto il film, ho preso in mano il libro, che non arriva nemmeno a duecento pagine, e mi sono detta: “Ma come avrà fatto l'autrice a spiegare e illustrare concetti così complicati in così poche pagine?”.
La risposta è semplice: non ce l'ha fatta. Sarebbe stata una mission impossible anche per gli scrittori più affermati. Per parlare di temi quali eutanasia e controllo delle nascite, per descrivere a fondo i sentimenti provati da Jonas dopo che le memorie iniziano ad aprirgli gli occhi, ci sarebbero volute minimo altre duecento pagine. E forse ancora non sarebbero state sufficienti per un progetto così ambizioso.

I personaggi mancano di caratterizzazione, vengono soltanto accennati e non approfonditi come meritano. In questo modo, purtroppo, il lettore non si sente coinvolto nelle vicende, non prova quasi empatia per loro e ciò che vivono. Gli unici personaggi su cui l'autrice pone l'attenzione sono, ovviamente, Jonas il protagonista e il Donatore, ma nemmeno loro riescono a trasmettere che poche sensazioni.

Lo stile è fin troppo semplice, anzi direi 'semplificato', e questo posso accettarlo perché il libro è rivolto principalmente ad un pubblico abbastanza giovane. Eppure trovo che le tematiche su cui ci si sarebbe dovuti soffermare e riflettere non siano esposte in modo tale da suscitare una qualche risposta da parte del lettore. Ho apprezzato molto di più il film, che vi consiglio. 
 



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Titolo: The Giver
Autore: Lois Lowry
Editore: Giunti
Pagine: 176
Prezzo: 12 euro (cop rigida) 






Voto: 3/5 






Serie: Il mondo di Jonas
#1 The Giver
  #2 La rivincita
      #3 Il messaggero 
#4 Il figlio

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