mercoledì 26 aprile 2017

Le avventure di Jacques Papier - Recensione



 Forse noi siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatte le stelle e le stelle sono fatte della stessa sostanza di cui siamo fatti noi. Di tutte le cose che sono smarrite, e di tutte le cose che non hanno una casa. 
 


 
Ben trovati, cari Eclettici

Oggi vi voglio parlare di uno degli ultimi libri che ho letto, anzi che ho letteralmente divorato: Le avventure di Jacques Papier di Michelle Cuevas. Pensavo di trovare una lettura semplice, leggera, una tipica favoletta per bambini, invece mi sono dovuta ricredere.

Il protagonista di questo libro è Jacques Papier, un bambino intraprendente e spiritoso. Jacques vive in una tranquilla cittadina assieme alla sorella gemella Fleur, i genitori artisti e un bassotto di nome François; ha una vita normale, va a scuola, gioca con gli amici, tuttavia...nessuno sembra vederlo o sentirlo, tranne Fleur. Inizialmente perplesso, poi arrabbiato, Jacques non capisce perché le persone che lo circondano lo evitino e lo ignorino così apertamente - e senza una spiegazione, per giunta! 

Lo scopre un giorno al parco giochi, dove incontra una bambina vestita da cowgirl, che volteggia tra i vialetti con i pattini a rotelle. Lei lo vede, vede Jacques, e gli confessa una dura verità: egli non è altro che un amico immaginario, un bambino che nella realtà non esiste. Spiazzato e confuso, Jacques in un primo momento non ci crede, ma, in seguito ad un'attenta osservazione, capisce che Cowgirl aveva ragione. Dopo aver parlato con altri personaggi immaginari e con la sorella, il protagonista decide di partire alla ricerca di se stesso. Vuole di più, vuole essere libero, avere una vita propria e prendere le proprie decisioni in autonomia. Inizia così un meraviglioso viaggio, durante il quale conoscerà nuovi amici e imparerà ad apprezzare le piccole cose che la vita gli regala ogni giorno. 

- La verità è che - ha risposto - immaginari o no, si è invisibili solo nella misura in cui si sente di esserlo -. 
- Bé - ho detto, con voce flebile - io mi sento come aria. Mi sento come vento. Mi sento come se fossi fatto di sabbia e stesse arrivando l'onda -.


Jacques Papier è invisibile, esiste solo perché è Fleur a volerlo accanto a sé. Quando lo scopre, il bambino immaginario comincia a chiedersi: chi sono io? Qual è il mio scopo? La mia vita è tutta qui? Ed è per rispondere a queste domande che affronta le proprie paure e lotta per ottenere la libertà. Libertà dai vincoli che l'invisibilità gli impone, libertà di muoversi e fare ciò che desidera e non ciò che gli altri gli impongono di fare. Incontra molte persone lungo la strada e impara da ciascuno una lezione di vita. C'è chi si sente solo, chi ama teneramente, chi non ha il coraggio di esporsi e vorrebbe essere invisibile come Jacques.  


- La luce della Luna è un'illusione. Non fa altro che riflettere la luce del Sole, come uno specchio. Siamo come quella Luna, e senza le persone che ci hanno immaginato non c'è altro che oscurità. E' questo che volete? Perché io no. Io voglio di più. Io voglio essere libero -.


Questo è un libro adatto a tutti, non solo ai ragazzi. Affronta tematiche profonde e importanti, tra le quali il valore dell'amicizia e degli affetti, il potere dei ricordi e della fantasia, la crescita interiore. Uno dei suoi punti di forza è che non ci mette davanti agli occhi la solita fiaba formata da intreccio e morale finale, ma spinge il lettore ad interrogarsi continuamente, a mettersi in discussione.

Esistiamo solo perché sappiamo che gli altri ci vedono, o perché noi sappiamo di esistere? Come vediamo noi stessi? Siamo come gli altri pensano noi siamo? Questa storia lascia spazio a parecchie domande esistenziali a cui non è affatto semplice rispondere, ma Jacques lo fa con semplicità e convinzione. Lui sa di essere importante, ha rispetto di se stesso, non lascia che la sua vita continui ad essere gestita dagli altri.

Cominciavo a pensare che si potrebbe restare sbalorditi da chiunque, se solo ne conoscessimo i lati che nessun altro riesce a vedere. [...] A vederli - vedere come sono davvero - non si potrebbe fare a meno di pensare che ognuno, ciascuno, è sbalorditivo. E suppongo che la parola ciascuno comprenda anche me. [...] Ma cosa c'è di speciale in me?, mi sono chiesto. Presumo che non sia sempre possibile individuare queste cose in noi stessi. Forse perché da vicino è difficile vedere, come un fiore che si china a guardarsi e crede di essere soltanto uno stelo. Credo che la cosa importante sia aver fiducia in ciò che si è. Tu sei speciale. E le persone intorno a te lo colgono in molti più modi di quanto non potrai mai, mai, fare tu. 


E' una storia che fa riflettere sul vero valore dei legami tra le persone e su come vediamo, o meglio percepiamo, noi stessi in funzione del mondo che ci circonda. Una delle lezioni che apprende Jacques mi è piaciuta in modo particolare, ovvero che la lontananza da casa e dalle persone a cui vogliamo bene ci serve per capire quanto siamo fortunati, quanto dobbiamo essere grati dei piccoli gesti che magari a volte ci sembrano banali e scontati, e invece sono proprio quelli che rendono speciale e unica la nostra vita.



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Titolo: Le avventure di Jacques Papier (storia vera di un amico immaginario)

Titolo in lingua originale: Confessions of an Imaginary Friend
Autore: Michelle Cuevas
Editore: De Agostini
Pagine: 170
Prezzo: 12,90 euro (ed. kindle 5,99 euro)






Voto:  5/5



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Citazione preferita 

Ci avete fatto caso a come s'illuminano gli occhi di qualcuno quando parla di qualcosa che ama? Gli occhi di Fleur si accendevano così, quando parlava di me. Ho pensato alla luce. E mi mancava. E l'ho desiderata. Fino a che, un giorno, è ritornata.


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