giovedì 16 marzo 2017

Classici, perché leggerli - #1 (Orgoglio e pregiudizio)





 Buongiorno a voi, Eclettici!

Il primo romanzo che vi propongo è uno dei miei preferiti in assoluto: Orgoglio e pregiudizio (Pride and Prejudice), della grande Jane Austen. La storia d'amore tra il tenebroso Mr. Darcy e la vivace Miss Elizabeth Bennet è forse una delle più conosciute, ammirate (e sospirate) della letteratura mondiale.

Ma cosa rende questo romanzo così speciale? 

 

Cercherò di non annoiarvi (quando entra in gioco Fitzwilliam Darcy tendo a diventare insolitamente logorroica) e di rendere giustizia a questo bellissimo libro allo stesso tempo. 
 
Direi di cominciare questa mia “analisi” dai personaggi, campioni di umanità dei quali l'autrice descrive con precisione e obiettività quasi scientifica pregi e difetti, destreggiandosi in un approfondito studio antropologico e sociale.
Il romanzo si apre con la presentazione della famiglia Bennet, composta dal signor e dalla signora Bennet e dalle cinque figlie: Jane, Elizabeth (Lizzy), Mary, Catherine (Kitty) e Lydia. Le maggiori, Jane e Lizzy, poco più che ventenni, sono definite da tutti delle “vere bellezze” e vengono rispettate ed elogiate dal vicinato per essere delle fanciulle educate e composte. Cosa che non si può certo dire delle altre sorelle: Mary, la terzogenita, nonostante la spiccata propensione allo studio, si lancia spesso e volentieri in critiche bigotte, aspre e saccenti; Kitty e Lydia, le figlie più giovani, al contrario, spiccano per le loro frivolezze e la mancanza di decoro quando si trovano in pubblico. Questa grave pecca del loro carattere, specialmente nella società del tempo dove la reputazione, le convenzioni e la rispettabilità per una donna significavano tutto, è senza dubbio da imputare alla leggerezza della loro madre e, in una certa misura, anche al padre. Mrs Bennet non è certo una donna da cui prendere esempio: pettegola, sciocca e, spesso e volentieri, anche maleducata, è una continua fonte di imbarazzo per le figlie maggiori. D'altro canto, il marito, sebbene provi lui stesso vergogna per la condotta della consorte, non fa nulla per correggerne o arginarne i comportamenti. Da tutto ciò ne derivano situazioni incresciose e imbarazzanti, motivi di sofferenza sia per Jane che per Elizabeth.

Sebbene si tratti di un romanzo d'amore, l'intreccio è abbastanza complesso. Cercherò di riassumere la trama il più possibile, onde evitare troppi spoiler per chi ancora non conoscesse la storia.






Quando Charles Bingley decide di trasferirsi a Netherfield Park, di certo non si aspetta di scombussolare la tranquilla routine dei Bennet di Longbourn. Il prestigio di questo giovane scapolo proveniente dal nord dell'Inghilterra suscita l'immediata curiosità dell'intero vicinato e le aspettative della signora Bennet, la cui principale occupazione, dopo i pettegolezzi, consiste nel cercare un marito alle figlie. Vedendolo tutto preso da Jane già dai primi incontri, dà per scontato che lui la sposerà, ma non ha fatto i conti con l'influenza che Darcy ha su di lui. Per evitargli un matrimonio disdicevole, infatti, egli convince l’amico a lasciare Longbourn e ad allontanarsi dai Bennet. Ma se pensate basti un simile espediente per tenere lontani due (o quattro?) cuori che si cercano, avete fatto male i vostri conti!

Fitzwilliam Darcy è uno scapolo ancora più ambito di Bingley, con una rendita annuale di ben ventimila sterline, ma il suo carattere scostante e i suoi modi altezzosi fanno sì che tutti prendano le distanze da lui (cosa che non accade a Charles che si fa benvolere ovunque vada grazie ai suoi modi spigliati). Elizabeth, in particolare, non ha un'alta opinione di Darcy: rifiutata al ballo e da lui definita “appena passabile”, lo considera un nobile arrogante e orgoglioso e non ha la minima intenzione di approfondire la conoscenza.

Darcy, al contrario di ciò che dicono i pettegolezzi, è un personaggio dalle mille sfaccettature. Nella storia Lizzy è molto prevenuta nei suoi confronti, non fosse altro che per la propria vanità ferita (e per altri giusti motivi…). Le azioni generose e altruiste operate da Darcy nel corso delle vicende, le faranno scoprire un lato più piacevole del suo carattere, che lui tende a tenere gelosamente nascosto. Spesso la sua ritrosia e la poca loquacità sono dovute alla riservatezza e non all'orgoglio.





Darcy si innamora di Elizabeth proprio perché lei lo sfida, lo punzecchia, non si lascia intimorire dalle sue maniere burbere e scostanti. Lo stimola intellettualmente, gli tiene testa, vivacizza le sue giornate monotone. Lizzy non desidera la sua compagnia, non cerca di conquistarlo, non mira alla sua ricchezza come fanno in genere le signore che frequenta. Darcy finisce per rimanere ammaliato da Elizabeth, dai suoi modi semplici e spontanei, dalla sua autoironia e...prende la sofferta decisione di chiederla in sposa. Sorpresa e infuriata, Elizabeth lo rifiuta. Sì, avete letto bene. Rifiuta (per ovvi motivi) le sue ventimila sterline l'anno, la sua avvenenza, le sue nobili origini e lo mette in riga con veemenza, tanto da spiazzarlo.





Tutto lui si aspettava, tranne un secco “no”. E questo no altro non è che il punto d'inizio della loro storia. Servirà a Darcy per mitigare la propria arroganza e anche ad Elizabeth, che imparerà a non giudicare una persona senza prima averla conosciuta a fondo.

Nonostante sia stato scritto più di un secolo fa, questo romanzo mi appare sempre più attuale ad ogni rilettura. Insicurezza, orgoglio, ipocrisia, vanità: Jane Austen offre un'ampia gamma di personaggi, ciascuno con le proprie debolezze e i propri punti di forza. Chi di noi non si è immedesimato almeno una volta nei dubbi di Bingley, insicuro dei sentimenti di Jane nei proprio confronti? Chi non si lascia influenzare dai pettegolezzi, come Elizabeth, per poi scoprire che nemmeno la metà di quelle voci corrispondono alla verità?

Per quanto riguarda i miei personaggi preferiti, una menzione d'onore va senza alcun dubbio a Mr. Collins. Saccente, bruttino, logorroico e ossequioso al punto da risultare irritante, è uno degli “antagonisti” meglio riusciti di tutti i tempi. Non si può non trovarlo sgradevole, non ci riesce nemmeno Jane Bennet che, nella sua infinita bontà d'animo, ha sempre una buona opinione di tutto e tutti. Cerimonioso e bigotto oltre ogni limite, suscita il ribrezzo di Elizabeth sin dalla sua prima apparizione e tedia chiunque abbia la pazienza di ascoltarlo. 
 

Tra balli, incontri casuali, antiche dimore piene di fascino e la pacifica campagna inglese, Jane Austen mescola sapientemente il genere rosa con lo storico, creando un'opera magnifica e senza tempo.
 

Spero di avervi incuriositi. A presto, miei cari Eclettici!



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Bonus: volete conoscere altre versioni di Orgoglio e pregiudizio? Le trovate a questo link!


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