Il
primo romanzo
che vi propongo è uno dei miei preferiti in assoluto: Orgoglio
e pregiudizio
(Pride
and Prejudice),
della grande Jane
Austen.
La storia d'amore tra il tenebroso Mr. Darcy e la vivace Miss
Elizabeth Bennet è forse una delle più conosciute, ammirate (e
sospirate) della letteratura mondiale.
Cercherò
di non annoiarvi (quando entra in gioco Fitzwilliam
Darcy
tendo a diventare insolitamente logorroica) e di rendere giustizia a
questo bellissimo libro allo stesso tempo.
Direi
di cominciare questa mia “analisi” dai personaggi,
campioni di umanità dei quali l'autrice descrive con precisione
e obiettività
quasi scientifica pregi e difetti, destreggiandosi in un approfondito
studio antropologico e sociale.
Il
romanzo si apre con la presentazione della famiglia
Bennet,
composta dal signor e dalla signora Bennet e dalle cinque figlie:
Jane, Elizabeth (Lizzy), Mary, Catherine (Kitty) e Lydia. Le
maggiori, Jane
e Lizzy,
poco più che ventenni, sono definite da tutti delle “vere
bellezze” e vengono rispettate ed elogiate dal vicinato per essere
delle fanciulle educate e composte. Cosa che non si può certo dire
delle altre sorelle: Mary,
la terzogenita, nonostante la spiccata propensione allo studio, si
lancia spesso e volentieri in critiche bigotte, aspre e saccenti;
Kitty
e Lydia,
le figlie più giovani, al contrario, spiccano per le loro frivolezze
e la mancanza di decoro quando si trovano in pubblico. Questa grave
pecca del loro carattere, specialmente nella società del tempo dove
la reputazione, le convenzioni e la rispettabilità per una donna
significavano tutto, è senza dubbio da imputare alla leggerezza
della loro madre e, in una certa misura, anche al padre. Mrs
Bennet
non è certo una donna da cui prendere esempio: pettegola, sciocca e,
spesso e volentieri, anche maleducata, è una continua fonte di
imbarazzo per le figlie maggiori. D'altro canto, il marito,
sebbene provi lui stesso vergogna per la condotta della consorte, non
fa nulla per correggerne o arginarne i comportamenti. Da tutto ciò
ne derivano situazioni incresciose e imbarazzanti, motivi di
sofferenza sia per Jane che per Elizabeth.
Sebbene
si tratti di un romanzo d'amore, l'intreccio
è abbastanza complesso. Cercherò di riassumere la trama il più
possibile, onde evitare troppi spoiler per chi ancora non conoscesse
la storia.
Quando
Charles
Bingley
decide di trasferirsi a Netherfield Park, di certo non si aspetta di
scombussolare la tranquilla routine dei Bennet di Longbourn. Il
prestigio di questo giovane
scapolo
proveniente dal nord dell'Inghilterra suscita l'immediata curiosità
dell'intero vicinato e le aspettative della signora Bennet, la cui
principale occupazione, dopo i pettegolezzi, consiste nel cercare un
marito alle figlie. Vedendolo tutto preso da Jane già dai primi
incontri, dà per scontato che lui la sposerà, ma non ha fatto i
conti con l'influenza che Darcy ha su di lui. Per evitargli un
matrimonio disdicevole, infatti, egli convince l’amico a lasciare
Longbourn e ad allontanarsi dai Bennet. Ma se pensate basti un
simile espediente per tenere lontani due (o quattro?) cuori che si
cercano, avete fatto male i vostri conti!
Fitzwilliam
Darcy
è uno scapolo ancora più ambito di Bingley, con una rendita annuale
di ben ventimila sterline, ma il suo carattere
scostante
e i suoi modi
altezzosi
fanno sì che tutti prendano le distanze da lui (cosa che non accade
a Charles che si fa benvolere ovunque vada grazie ai suoi modi
spigliati). Elizabeth, in particolare, non ha un'alta opinione di
Darcy: rifiutata al ballo e da lui definita “appena
passabile”,
lo considera un nobile arrogante e orgoglioso e non ha la minima
intenzione di approfondire la conoscenza.
Darcy,
al contrario di ciò che dicono i pettegolezzi, è un personaggio
dalle mille sfaccettature. Nella storia Lizzy è molto prevenuta nei
suoi confronti, non fosse altro che per la propria vanità
ferita
(e per altri giusti motivi…). Le azioni
generose e altruiste
operate da Darcy nel corso delle vicende, le faranno scoprire un lato
più piacevole del suo carattere, che lui tende a tenere gelosamente
nascosto. Spesso la sua ritrosia e la poca loquacità sono dovute
alla riservatezza e non all'orgoglio.
Darcy
si innamora di Elizabeth proprio perché lei lo sfida, lo punzecchia,
non si lascia intimorire dalle sue maniere burbere e scostanti. Lo
stimola
intellettualmente, gli tiene testa, vivacizza le sue giornate
monotone. Lizzy non desidera la sua compagnia, non cerca di
conquistarlo, non mira alla sua ricchezza come fanno in genere le
signore che frequenta. Darcy finisce per rimanere ammaliato
da Elizabeth, dai suoi modi semplici e spontanei, dalla sua
autoironia e...prende la sofferta decisione di chiederla in sposa.
Sorpresa e infuriata, Elizabeth
lo rifiuta.
Sì, avete letto bene. Rifiuta (per ovvi motivi) le sue ventimila
sterline l'anno, la sua avvenenza, le sue nobili origini e lo mette
in riga con veemenza, tanto da spiazzarlo.
Tutto
lui si aspettava, tranne un secco “no”. E questo no
altro non è che il punto d'inizio della loro storia. Servirà a
Darcy per mitigare la propria arroganza e anche ad Elizabeth, che
imparerà a non giudicare una persona senza prima averla conosciuta a
fondo.
Nonostante
sia stato scritto più di un secolo fa, questo romanzo mi appare
sempre più attuale
ad ogni rilettura. Insicurezza, orgoglio, ipocrisia, vanità: Jane
Austen offre un'ampia
gamma di personaggi,
ciascuno con le proprie debolezze e i propri punti di forza. Chi di
noi non si è immedesimato almeno una volta nei dubbi di Bingley,
insicuro dei sentimenti di Jane nei proprio confronti? Chi non si
lascia influenzare dai pettegolezzi, come Elizabeth, per poi scoprire
che nemmeno la metà di quelle voci corrispondono alla verità?
Per
quanto riguarda i miei personaggi preferiti, una menzione
d'onore
va senza alcun dubbio a Mr. Collins. Saccente, bruttino, logorroico e
ossequioso al punto da risultare irritante, è uno degli
“antagonisti” meglio riusciti di tutti i tempi. Non si può non
trovarlo sgradevole, non ci riesce nemmeno Jane Bennet che, nella
sua infinita bontà d'animo, ha sempre una buona opinione di tutto e
tutti. Cerimonioso
e bigotto oltre ogni limite, suscita il ribrezzo di Elizabeth sin
dalla sua prima apparizione e tedia chiunque abbia la pazienza di
ascoltarlo.
Tra
balli, incontri casuali, antiche dimore piene di fascino e la
pacifica campagna inglese, Jane Austen mescola sapientemente il
genere rosa con lo storico, creando un'opera
magnifica e senza tempo.
Spero
di avervi incuriositi. A presto, miei cari Eclettici!
* * *
Citazione preferita
Nessun commento:
Posta un commento